Il singolo ramo che si spezza fa rumore, il complesso del bosco che cresce invece no.

Un anno per riseminare la foresta del tifo rosetano, con il culmine dei tre “tutto esaurito” consecutivi da 4.500 posti al PalaMaggetti, poi basta una manciata di giorni per attuare il più incredibile dei “cupio dissolvi”, perché qualche appassionato ha fretta di vedere la squadra completata e a forza di “like” e “post” amplifica il nulla e cioè il basket di luglio.

Che, appunto, non esiste.

Un anno dopo l’estate 2023, con l’apertura del secondo ciclo, l’appeal della Pallacanestro Roseto sulla città è decuplicato, dunque ben venga il tanto interesse. Che però dovrebbe tener conto delle evidenze oggettive.

Come, ad esempio, l’ingaggio di Mitchell Poletti dopo il 20 agosto 2023 e quello di Vangelis Mantzaris nella prima settimana di settembre 2023.

Invece no, perché l’atto del tifare, per dirla con Ippocrate, è febbre con torpore che genera illusione e disillusione.

Per questo una squadra molto amata e seguita, in una città con 103 anni di storia cestistica, gode di una dirigenza assennata e di una guida tecnica ferma. Che sappiano costruire in silenzio e nel rispetto dei tempi che il combinato disposto fra domanda e offerta (il mercato) offre.

Al 20 luglio, per terminare il Roseto 2024/2025, dando per scontata la conferma di Ousmane Maiga, mancano 3 giocatori: il “2” (guardia) e il “4” (ala grande) titolari del quintetto, oltre al cambio dell’ala.

Uno dei due titolari sarà lo straniero. Per la figura dell’esterno piace Jorgensen (la scorsa stagione in A2 a Orzinuovi e fresco di firma in Spagna), mentre per l’ala viene seguito Lips (lo scorso campionato in B Nazionale a Chieti e oggi in Estonia, quindi da liberare).

Insomma: c’è tempo.  

Eppure nelle scorse ore è girata una voce bislacca: la proprietà avrebbe – motu proprio – contattato Mantzaris per riportarlo a Roseto.

La questione dovrebbe rientrare fra i brindisi estemporanei delle torride notti rosetane, visto che nel ruolo del greco è già stato confermato Durante e ingaggiato Traini.

Probabilmente qualche mass medium ha voluto mettere all’indice Roseto, per farlo deridere dal complesso dei suoi avversari del Girone B, in cui giocherà la squadra di coach Franco Gramenzi.

Un girone che prevede squadre molto forti sparse in 7 regioni: Abruzzo (Roseto e Chieti), Marche (Jesi e Fabriano), Emilia Romagna (Ravenna), Toscana (Livorno, Piombino, San Giobbe Chiusi, Gema Montecatini, Herons Montecatini), Lazio (Rieti, Virtus Roma, Luiss Roma, Cassino, Latina), Campania (Sant’Antimo, Salerno, Caserta), Puglia (San Severo, Ruvo di Puglia).