Una mia amica, raffinatissima conoscitrice dell’animo umano e capace di “jè nnìnze a la malatìe” (precedere il male è caratteristica di chi vede lontano), al termine di questa giornata campale per l’Amministrazione Nugnes mi ha detto: «Uno più uno non mi fa due. Non mi quadra».

Allude al fatto che oggi – venerdì 9 agosto 2024 – è stata una giornata durissima per chi governa questa città, sottoposto al cannoneggiamento ad alzo zero (e a palle incatenate) da parte degli eventi. E però chiosa: e se fosse una strategia per aumentare il gradimento del primo cittadino?

Le ho risposto che se così fosse – mettere in piedi un combinato disposto per far passare il sindaco per santo e martire – sarebbe il frutto di una mente sopraffina che può muovere molte, forse troppe pedine. Insomma: non ci credo.

E però poi mi sono ritrovato a pensare: oggi solidarizzo con il povero Mario Nugnes, che “jè s’arbellàte” e “n’abbonge” (non ce la fa a parare i colpi della malasorte tutti insieme). Dunque, per quanto raffinata e, penso, al momento inattuabile, rimane una ipotesi intrigante, per quanto di scuola, che ha fatto breccia persino sul mio cuore di acciaio al carbonio.

Veniamo ai fatti.

Stamane, sul quotidiano Il Centro, è uscita una bombastica intervista del Capo della Polizia Locale, Ernesto Grippo, al collega Enrico Cipolletti (bravo, Enrico, è per me motivo di orgoglio quel caffè bevuto ormai un po’ di anni fa insieme sul terrazzo del Liberty, in cui ti dichiarasti ispirato dal mio lavoro e mi chiedesti chi contattare per cominciare a fare il giornalista... feci ciò che potevo per supportarti e oggi – per quel che vale – sono fiero di te).

Vi invito a leggere l’articolo, che ha un titolo tanto deflagrante per l’Amministrazione quanto eloquente per i cittadini: Grippo: «La polizia locale qui non esiste».

Insomma: il Comandante Grippo si “vergogna di comandare un corpo di polizia locale che non c’è”. E però – come sottolinea Ugo Centi, altro bravo collega, sul suo blog Roseto Eclettica – “secondo il Programma Economico Gestionale (PEG), si spendono circa 855 mila euro quest’anno, di cui 560 mila per le retribuzioni. Siccome li paghiamo noi cittadini, al di là delle polemiche, sarebbe nostro diritto pretendere, a fronte di 855 mila euro di spese, un servizio leggermente più efficiente o no?”. Non fa una piega. Anche perché Grippo comanda da quasi due anni a Roseto.

Mario Nugnes, Sindaco che ha fortemente voluto il Comandante Grippo (e che è il suo superiore diretto), si ritrova questa grana fra i sandali la mattina del 9 di agosto. Mica cotica.

Ma non basta, perché, letti i quotidiani, intorno alle 10 del mattino deflagra la protesta di una quarantina di migranti (il 10% del totale) ospitati nel C.A.S. Felicioni e cioè nell’ex Residence Felicioni, nato anni fa per fare turismo in una delle zone di pregio della città (quasi di fronte al pontile) e oggi centro governativo gestito facente riferimento alla Prefettura di Teramo che ospita intorno a 400 migranti.

I ragazzi, tutti provenienti dall’Africa Occidentale, si sono lamentati di cibo scadente, mediatori culturali inadeguati, eccessive lungaggini per i documenti e altro che potete vedere nella diretta video fiume che ho realizzato stamane su Facebook, il cui link taggo qui sotto.

Ovviamente, i toni tremendi della protesta – organizzata dal sindacato USB – si sono smorzati quando i protestatari sono stati fatti accomodare in una sala del Felicioni e messi a confronto con il titolare del centro e con la vice prefetto.

Al di là degli slogan terribili poi mutati in applausi (la storia del sindacato è piena di partenze da piromani ed epiloghi da pompieri, per fortuna della democrazia), una simile protesta non era mai accaduta con questa eco e cioè con rappresentanti sindacali regionali e uno venuto pure da Roma.

Alla riunione era atteso anche il sindaco Nugnes – o, per lo meno, è stato detto che stava per arrivare – ma nelle due ore di mia presenza non si è visto. Così come non si è visto l’assessore ai servizi sociali Francesco Luciani.

Il problema è che il Residence Felicioni, che nell’ottobre del 2015 è diventato un centro per i migranti con gli arrivi dei primi 35 richiedenti asilo, in 9 anni diventato integralmente occupato da 400 migranti e il problema è che una struttura simile, in una zona, simile, non dovrebbe insistere.

E io dico – ripeto da anni – che credo sia grazie a una discreta gestione che non è mai successo nulla di grave, come le proteste di stamattina con conseguente verifica ispettiva urgente della Prefettura. E meno male!

Insomma: meglio, molto meglio, che sia successo mediante una protesta pacifica, fatta solo di qualche slogan duro.

E siamo a tirare le somme: Polizia Locale e Residence Felicioni sono due problemi che da tempo tengono banco e fra i più urgenti da risolvere a Roseto degli Abruzzi.

Dopo averci scritto decine e decine di articoli – dando spazio, per quanto riguarda la questione migranti, anche alle buone e virtuose pratiche delle precedenti amministrazioni che hanno coinvolto alcuni migranti nella pulizia volontaria della città – non ho mai riscontrato un vero interesse (o, forse, una effettiva capacità) da parte dell’Amministrazione Nugnes – Sindaco e Assessori competenti – nell’offrire soluzioni che possano migliorare due questioni che si stanno incattivendo, con grave danno dell’intera collettività visto che la matrice comune e più importante è la sicurezza sul territorio, con tutto ciò che ne deriva a cascata (diritti umani, turismo, economia).

Non mi trovo bene nel ruolo di “Cassandro” inascoltato, che scrive, denuncia, fa notare, propone pure qualche soluzione, e quando va bene viene insolentito e spernacchiato da giovinastri inesperti e incompetenti e reggicoda di potenti. Anzi, è davvero frustrante. E però è il mio lavoro e ho scelto di farlo.

Continuerò quindi, per il bene di Roseto degli Abruzzi, a raccontare i fatti, sperando che le criticità siano affrontare al più presto, con il piglio competente e pieno di tempo da dedicare di chi vuole risolvere davvero queste (ed altre) situazioni.

Ripeto una cosa che dico spesso, da quando questa Amministrazione si è insediata: i giovani che ricoprono ruoli in politica hanno bisogno di lavorare il doppio – non di trovarsi il doppio (e a volte triplo) lavoro, oltre l’incarico pubblico, se non vogliono che Roseto degli Abruzzi continui a prendere velocità in un piano inclinato che porta al caos.

Sindaco Nugnes, raduni i suoi. Li strigli, li distolga da altre occupazioni e si metta al lavoro con loro in modo più efficace e stando sul pezzo, che per un politico locale è la prima, fondamentale, cosa.

Sul pezzo, Mario, sul pezzo! Sapendo che non basta lei da solo...