Il nome Morgan pare derivi dal nome maschile antico gallese Morcant, composto da “mor”, che significa forse “mare”, e da un secondo elemento di origine incerta (forse “cant”, “circolo”, “cerchio”). Quindi “cerchio del mare”. Da Morcant si è poi sviluppato in Morgant e quindi in Morgan.

Morgan Fascioli, abruzzese forte e gentile nato però in Svizzera, nell’impronunciabile Herzogenbuchsee, vive sul mare ed è abituato a chiudere i cerchi, ben sapendo – come ogni batterista che si rispetti – che una volta partito, il brano deve navigare a tempo sicuro fino all’ormeggio nel porto dell’applauso.

L’ho conosciuto nel 2003, quando ha iniziato la sua ormai ultraventennale attività di direttore artistico, portando a Roseto degli Abruzzi jazzisti del calibro di Maurizio Giammarco, Battista Lena, Enzo Pietropaoli, Rosario Giuliani e il compianto Marco Tamburini. Creò “Jazz Wine” e io ebbi l’onore della conduzione.

Poi ne ho raccontato i molti progetti: dalle tournée nel Baltico, portando artisti africani ed esibendosi nello stesso festival che ospitava Sting, alla fondazione di una etichetta discografica, passando per la registrazione di un disco contenente brani composti quando suonava sulle navi da crociera, mettendo a frutto un personale primato: essere stato il primo batterista, in Italia, diplomato in batteria e percussioni pop e rock ad aver conseguito il biennio in composizione.

Morgan è un giramondo – come dimostrano i suoi studi californiani – e un fine osservatore, abile nel raccogliere e tesaurizzare le sue e le altrui esperienze.

Dalla prima edizione del 2014, è direttore artistico del festival “Emozioni in musica”, che ha ospitato artisti di livello internazionale componendo un cartellone formidabile, in cui spiccano 10 Festival di Sanremo vinti, oltre a 3 premi della critica.

Anche in questo decennio ho avuto modo, svolgendo i miei lavori di giornalista e scrittore, di vedere all’opera questo uomo che ha un rispetto sacrale dell’essere umano e una assoluta devozione al lavoro, difendendo e valorizzando un’ampia squadra di collaboratori, accogliendo con gentilezza da lettera di ringraziamenti gli artisti, rispettando e chiedendo rispetto senza mai cedere ai modi affettati.

Insomma: basso profilo, alto livello.

Generoso, ho avuto modo di realizzare con lui e altri amici un disco in cui ha gratuitamente suonato la batteria (“Italian Journey” di “Brandon Sherrod & The Sharks”) e che nel 2017 ha vinto il Premio Nazionale Paolo Borsellino per la Legalità, essendo riusciti con i ricavi a donare 10.000 euro per progetti culturali finalizzati alle buone pratiche musicali degli studenti in Italia (Abruzzo, Montorio al Vomano) e negli Stati Uniti d’America (Connecticut, Stratford).

E siccome Morgan ama chiudere i cerchi, dopo oltre vent’anni di proficuo viaggio fra i marosi di concerti e festival – oltre che di dischi e altri progetti culturali riguardanti la musica – ha voluto mettere la sua esperienza al servizio di tutti coloro i quali vogliono rendere il mondo un posto migliore, organizzando eventi musicali.

Un pensiero diventato libro passando dall’idea all’azione, in grado di accompagnare, passo dopo passo, i lettori attraverso un’organizzazione a tutto tondo: dalla visione iniziale alle analisi successive all’evento.

Strategia, progettazione, organizzazione, gestione: le varie fasi sono analizzate e affrontate da Morgan Fascioli con il combinato disposto di studi internazionali ed esperienze sul campo, realizzando ciò che racconta in forma di saggio, per consentire a tutti di sviluppare le giuste capacità.

Oltre che nelle librerie tradizionali, il manuale è disponibile sulle principali piattaforme di ecommerce (tra cui Amazon, IBS, Feltrinelli, Libreriauniversitaria e Unilibro). È, inoltre, possibile richiederlo direttamente alla casa editrice.

Il volume sarà presentato nel mese di aprile nelle migliori librerie di Roma e Milano e nei Conservatori di Teramo, Fermo e Pescara.