Ciao a tutti.
Vi racconto una storia che stenterete a credere.
Alle 14 avevamo appuntamento per raggiungere l'aeroporto di Istanbul e da li arrivare ad Izmir, sede di uno dei 4 gironi di qualificazione. Logicamente, i 15 minuti accademici di ritardo si concedono a tutti. Logicamente, il traffico a quell’ora ve lo lascio solo immaginare. Ma il meglio sta per arrivare.
Scesi dall'autobus, abbiamo avvertito subito che qualcosa non andava. Ad aspettarci non c'era nessuno e non avevamo i nostri biglietti, ma nel 2010 ci sono i biglietti elettronici e noi siamo o non siamo gli arbitri dei Mondiali? Cosi, mentre cercavamo di capire con quale compagnia dovevamo volare e mentre i nostri colleghi diretti ad Ankara facevano il check-in e si imbarcavano regolarmente per la loro destinazione, noi iniziavamo a vagare per i vari banchi accettazione, creando un caos non indifferente ogni volta che venivamo cortesemente rifiutati, dato che i nostri nomi non erano compresi nella lista dei viaggiatori.
Al terzo rifiuto, girovagando in lungo ed in largo per l'aeroporto con le nostre valigie, ci siamo un pochino… alterati, anche perché nessuno ci sapeva dare delle spiegazioni ed i volontari arrivati nel frattempo in nostro soccorso ne sapevano meno di noi.
Dopo quasi un’ora abbiamo finito di alterarci (per essere educati) e fatto una telefonata al responsabile dei trasporti, dicendogli che stavamo per tornare in hotel con i taxi e che se avevano novità sul nostro volo potevano avvertirci lì.
Fatto sta che dopo 5 minuti ci hanno richiamato per comunicarci che... avevano organizzato un volo privato per andare ad Izmir!
Aggiungiamo che il main sponsor dei campionati è Turkish Airline e … il “gruppo vacanze ad Izmir” è pronto all'avventura Mondiale.
Il “gruppo vacanze ad Izmir” non credeva ai propri occhi: avevano veramente predisposto un volo con un jet privato per portarci ad Izmir e con tutti i salamelecchi possibili ed immaginabili: aeroporto privato, no fila al check-in, bagagli caricati dagli inservienti direttamente dal bus, sala VIP, rinfreschi a iosa.
Così, quando ci hanno invitato a prendere posto sul jet privato, ci siamo comportati come si comportano i bambini che arrivano a Disneyland: foto di gruppo con il comandante, foto sulla scaletta, foto stravaccati sulle poltrone di pelle umana, foto con i telefoni accesi. Ma la cosa che ci ha fatto più sbellicare dalle risate è stata che ci avevano consegnato, prima che decidessero di organizzare il jet privato, dei biglietti per un volo regolare, ma eravamo in lista di attesa perché tutti i voli erano pieni.
In compenso uno di noi, l'australiano, è stato l'unico a trovare il posto sul volo di linea, dato che era il primo della fila al check-in e, quando ci salutava prima di imbarcarsi, sembrava dirci: "Visto quanto sono fortunato, io vado e voi dovrete aspettare chissà per quanto tempo… e chissà se arriverete...". E invece abbiamo avuto una esperienza al di fuori di ogni immaginazione!
AJ, l'arbitro NBA che è nel nostro gruppo, scuoteva la testa e ripeteva: "That's amazing, is unbelievable!" e noi a fargli credere che gli arbitri FIBA europei viaggiano sempre in questo modo, addirittura con servizio a bordo con sandwiches al salmone e frutta fresca a volontà.
D'altra parte Mr. Crocodile (come abbiamo soprannominato Mike l'australiano) si sarebbe trovato in forte disagio a viaggiare in questo modo, dato che l'Australia è così selvaggia!
Ragazzi, che bello per una volta sentirsi VIP.
Una volta atterrati, siamo stati prelevati sotto l'aereo e depositati direttamente sul bus per l'hotel, senza neanche toccare le valigie, che abbiamo trovato direttamente nella hall!
E non arbitriamo neanche il gruppo dove gioca la squadra di casa. Chissà se avremo lo stesso trattamento al ritorno. Noi dubitiamo fortemente.
Comunque sabato 28 si inizia. Arbitro Canada-Libano. Sarà bello salutare sulla panchina del Canada Renato Pasquali, uno degli assistenti allenatori e forse anche Maurizio Gherardini, che del Canada è il Team Manager.
Per farci un po' abituare, hanno organizzato stasera alle 22 una partita amichevole tra 2 squadre locali per vedere come sono il palazzo, il terreno di gioco, le luci e familiarizzare con i luoghi che, per una settimana, saranno la nostra nuova casa.
E sì, perché anche se hai l'ultima partita della serata, come fai a resistere e non andare al palazzo a vedere le altre 2? E quando mi capiterà di andare ancora ad un Mondiale?
A domani.
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Il sito ufficiale della FIBA (inglese)
Wikipedia (italiano)