Un caro saluto a tutti.
Spero che la vostra settimana lavorativa – per qualcuno di voi, forse, sarà anche la prima al ritorno dalle ferie – sia iniziata serenamente, come è stato per il gruppo di Izmir.
Come vi avevo scritto ieri, oggi giornata di riposo e, come usa in queste manifestazioni, gli organizzatori locali pianificano sempre una escursione per rompere la ripetitività delle nostre giornate scandite da meeting al mattino e partite al pomeriggio.
Con mia grande soddisfazione, il luogo prescelto è stato accettato da tutti immediatamente. Così questa mattina, armati di zainetti, asciugamani ed infradito, il gruppo vacanze – con molta calma, visto che l'appuntamento con i volontari che ci seguono dappertutto era alle 11 – siamo partiti alla volta di Cesme, località a circa 80 chilometri da Izmir.
Gran parte della distanza è stata percorsa in autostrada, quindi non abbiamo impiegato più di un'ora per raggiungere la nostra meta. Fuori, manco a dirlo, un gran caldo (le previsioni ieri davano per la giornata di oggi una temperatura di 35 gradi). Il paesaggio mi ha ricordato un po' quello della Sardegna, con lunghi rettilinei e colline coperte da una vegetazione scarsa e arsa dal sole.
Devo dire che l'organizzazione ci ha veramente trattato con i guanti bianchi. Siamo arrivati in questo piccolo villaggio e siamo subito andati alla meta: un club con accesso al mare e trattamento da vip! Della mia adorata sabbia neanche a parlarne, ma qui si sono inventati questi pontili in legno con degli enormi cuscini e come sulle nostre spiagge abbiamo i lettini. In più, ognuno di noi aveva il proprio asciugamano già pronto. L'acqua, devo ammettere, era davvero spettacolare: pulita, cristallina, trasparente anche se freddina (anzi, ora che ci ripenso, tendeva al ghiacciato) e però assolutamente invogliante.
La giornata è passata tranquilla tra una chiacchierata, una nuotata, un gavettone ogni tanto e una partitella ad uno sport che qualcuno ha spacciato per pallavolo in acqua, ma che tutto era tranne volley, visto le mazzate che davano alla palla AJ, l'arbitro americano, e Mr. Crocodile dall'Australia.
AJ, l'arbitro NBA, è stato quello che ha gradito di più e ci ha detto che al suo ritorno scriverà una lettera alla Lega, raccontando le sue disavventure europee: non gli avevano prenotato il volo di trasferimento da Istanbul, paese caotico, lingua incomprensibile, jet lag, moschee che trasmettono la prima preghiera alle 5 del mattino, partite una dietro l'altra. E siccome lui ha già provato tutti questi disagi, per non far provare a nessun altro suo collega le stesse sofferenze… si offrirà volontario per tutte le altre designazioni FIBA!
Siamo rimasti fino a quando il sole non è scomparso dietro la collina alle nostre spalle. Per chiudere in bellezza, uno dei 4 ragazzi che ci accompagnano aveva organizzato in un ristorante che lui conosceva anche la cena.
Siamo tornati in hotel alle 22.30, giusto per vedere in televisione l’ultimo quarto di USA-Brasile, con la risicata vittoria degli americani di 2 punti e con 2 tiri liberi sbagliati da Huertas a 3 secondi dalla fine, oltre al tiro di Barbosa allo scadere da sotto canestro per pareggiare la partita.
Mentre scrivevo il mio diario è arrivata, sotto la porta, la busta delle designazioni per domani.
Alle 21, Spagna-Lituania. Evvai!
A domani.
[Il MONDIALE sul WEB]
Il sito ufficiale della FIBA (inglese)
Wikipedia (italiano)