Oggi riabilito Michele Martinelli per quanto fatto a Bologna.
Lo faccio solo io o lo faccio io per primo, ma se ripenso allo snobismo che lo accolse quando rilevò la Fortitudo, poi allo scetticismo durante la sua proprietà e infine al sollievo dopo il suo abbandono... beh, oggi devo proprio ammettere che Basket City prese una cantonata.
Lo scrivo oggi, che quello che resta della Fortitudo e che nemmeno tutti i suoi tifosi riconoscono come tale ha fallito la qualificazione ai playoff di B Dilettanti, perdendo in casa l'ultima gara di stagione regolare. Giocherà i playout contro la corazzata Saronno e a Bologna quel po' di umorismo che è rimasto ha subito coniato l'accostamento all'Amaretto di Saronno.
C'è finita, in B Dilettanti, la Fortitudo, dopo un accordo rapido con un imprenditore della provincia e con la benedizione della casa madre, la cattolicissima Società Ginnastica Fortitudo che inerte dopo i disastri provocati dal successore di Martinelli, l'ineffabile Gilberto Sacrati (una retrocessione in Legadue sul campo, poi in A Dilettanti poi nell'ultima, infima serie della Fip che non ci ricordiamo nemmeno come si chiama solo per mancati pagamenti) ha affidato una creatura disconosciuta appunto all'ambizioso e dovizioso imprenditore perché la riportasse a breve là dove si era abituata a stare da vent'anni.
E dove Martineli ce l'aveva comunque mantenuta, magari anche provando a vendere Belinelli a Roma e garantendosi quindi i denari per la sopravvivenza di un club che invece poi si è sgonfiato.
Caro Michele, il tempo è galantuomo. Anche se non tutti a Bologna riconosceranno l'errore di valutazione.