[Ricerca Avanzata]
Venerdì, 27 Dicembre 2024 - Ore 16:37 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Attualità
LA RICERCATRICE SIMONA SETTEPANELLA RISPONDE AL VICEMINISTRO MICHEL MARTONE
Simona Settepanella.

Michel Martone.

Simona Settepanella.

Laureata a 22 anni in matematica, ricercatrice senza santi in paradiso, Simona mette in riga il viceministro.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 28 Gennaio 2012 - Ore 15:30

[Lettera già pubblicata sul sito www.iduepunti.it.]
 
Caro Michel,

mi permetto di darti del tu, tra noi giovani possiamo farlo, del resto hai solo un anno in più di me, siamo praticamente coetanei.
Mi ha molto colpito la tua pubblica uscita che, diciamocelo, voleva essere un inno al merito, ne sono certa. Così come mi ha colpito poi il tuo impressionante curriculum, soprattutto dopo averlo paragonato al mio.

Vedi, Michel, io mi sono laureata in matematica (disciplina riconosciuta ostica da molti) all'età di 22 anni, in 3 anni e 2 sessioni (insomma meno dei 4 richiesti dal mio corso di laurea) con 110 e lode. Quindi, diciamocelo, sono una bella secchiona. Se consideriamo anche che ho fatto l'Università in borsa di studio, sono abbondantemente nei tuoi canoni.
Poi ho vinto, un anno dopo, un concorso di dottorato a Pisa. Fin qui il mio curriculum è forse anche un tantinello meglio del tuo.

Ma qui finiscono le somiglianze (?). Infatti lì dove il tuo curriculum riporta una carriera, oserei dire, fulminante (da vero genio), il mio è veramente povero in quanto a posizioni. Infatti, nonostante una serie di pubblicazioni scientifiche che, fino a una decina di anni fa, mi avrebbero valso un posto da associato, sono ancora precaria. Certo sono riuscita a ottenere, con le mie forze, tengo a precisarlo, un assegno di ricerca presso la prestigiosa Scuola Sant'Anna. Certo il mio gruppo è forse il miglior gruppo di economisti in Italia (visto che il suo capo è Giovanni Dosi, il più citato al mondo tra gli economisti italiani e non solo…). Certo per ben due volte mi è stata offerta una posizione di associato in Giappone da uno dei matematici più in vista di quel Paese. Certo ho collaborato e collaboro con persone un po' da tutto il mondo (l'anno scorso mi ha visto invitata a convegni tra Vietnam, Stati Uniti, Canada e Giappone). Certo uno dei miei lavori ha dato, in soli 5 anni, spunto per 3 tesi di dottorato e una serie di articoli e pubblicazioni, entrando, di fatto, nella "letteratura" sull'argomento. Ma sono pur sempre precaria (con tutto ciò che questo comporta anche sul mio rendimento nella ricerca: è duro volare alto con la mente quando lo stomaco è a terra).
Bada, non dico che il mio curriculum scientifico (scientifico, non vitae, sono due cose diverse) sia così buono, c'è molto di meglio in giro per questa nostra povera Italia, è che mi viene spontaneo paragonarlo al tuo.
 
Devo dire, caro Michel, ho guardato le tue pubblicazioni. Ho cercato di vedere dove fosse il merito (scientifico) che aveva garantito a te questa fulminante carriera mentre io restavo al palo, insieme a tanti colleghi che ora sono sparsi per il mondo tra Francia, Brasile, Germania, Corea, Stati Uniti e chi più ne ha più ne metta.
Ma devo dire, non sono riuscita a trovarlo. Ho cercato nell'ISI WEB of knowledge (dove sono censite tutte le pubblicazioni scientifiche a valenza internazionale), ma tu non comparivi mai. Ho cercato su internet e, tranne la voce della Wikipedia che riportava un elenco di pubblicazioni (non proprio scientifiche, scusa se lo dico) non ho trovato molto. Il tuo stesso blog latita, riportando una serie di pubblicazioni su quotidiani, ma nulla su riviste scientifiche. Insomma, come giornalista ed esperto va bene, come uomo politico sicuramente ottimo, come professore ordinario non sono certa possa bastare.

Allora mi è venuta questa idea: e se invece di comparare i nostri curricula (il mio è qui se sei curioso:
https://mail.sssup.it/~s.settepanella/CV.html . Mi scuso, quello italiano non è aggiornato, termina nel 2010, ma come tu certo saprai, è l'inglese la lingua della ricerca e quindi è quello che aggiorno, essendo quello che poi uso davvero), comparassimo i nostri stati di famiglia?

Il tuo è pubblico, alla Wikipedia. Il mio è semplice: genitori insegnanti, ora in pensione. Hanno lavorato e vivono a Teramo. Ottime persone, matematici anche loro (passione di famiglia la mia, un po' come la tua…), genitori meravigliosi che ringrazio tutti i giorni per le opportunità che mi hanno offerto e per la pazienza con cui mi hanno cresciuto e insegnato. Nonché per l'amore con cui supportano la mia, decisamente meno liscia della tua, carriera universitaria.

A questo punto la domanda sorge spontanea: perché tu sei volato alto all'Università e io sono ancora qui? Cosa ci distingue? Perché io delle differenze le vedo, ma, onestamente, non sono quelle che mi sarei aspettata.
 
Allora, ho pensato, che probabilmente sono proprio le differenze tra noi piuttosto che le somiglianze, a farmi trovare in disaccordo con quanto da te sostenuto e mi fanno ritenere il tuo intervento (l'ho riletto proprio sul tuo blog: https://www.michelmartone.org/ecco-il-video-725.html ) un po' superficiale e fatuo.
Forse se tu avessi detto: «è importante e giusto che si dia pari dignità a tutte le passioni dei giovani, che siano esse per lo studio, per la cucina, per l'arte o la musica o i motori o qualsivoglia "amore" che porti i ragazzi a scegliere una strada che li renda felici a prescindere dalla scuola che fanno o dal ruolo che vanno a rivestire.» Se avessi detto qualcosa di simile sarei stata in pieno accordo con te, ma non l'hai detto. Hai usato la tua eloquenza, la proprietà di linguaggio di un giurista, professore ordinario, per dire una frase che, oltre a essere generica e quindi interpretabile in 1.000 modi, è anche in un italiano modesto.

Inoltre sorge il dubbio che forse per te, come purtroppo per gran parte di questa nostra società, sia il ruolo che conti, non la passione. Quello che hai e la posizione che rivesti, non ciò che sei. Come, del resto, sembrerebbe confermare il tuo stesso curriculum, il tuo "chi sono" (
https://www.michelmartone.org/chi-sono) che è un lungo elenco di ruoli ricoperti, piuttosto che di scoperte.

Mi sembra quindi buffo, concorderai con me, che una persona che, con i suoi atti e le sue scelte, ha dimostrato di dare importanza ai ruoli che riveste, si metta in prima linea a parlare di scelte dei giovani, che disquisisca su quanto sia più importante fare bene una cosa magari "semplice" (e quindi esser bravo) piuttosto che farne male un'altra.

Concludo infine dicendo che, da quando sono arrivata all'Università, non mi sono mai sentita dare della secchiona, piuttosto sempre ho sentito intorno a me considerazione e stima. Forse perché ho scelto di seguire la mia passione piuttosto che anteporle un ruolo che, forse, avrei anche potuto avere se solo avessi fatto scelte diverse.
Allora, proprio per esperienza personale, mi sento di dire ai giovani di seguire le loro inclinazioni, a prescindere da quello che questa società vuole imporci come modello di "realizzazione" sociale. Posso dirlo con serenità, perché sono davvero contenta della mia vita; sono soddisfatta di quello che sono e che ho fatto, indipendentemente dal ruolo che rivesto. Ho incontrato poche persone che possono dire altrettanto e quindi so che la mia scelta è stata giusta.

Ringrazio, infine, quanti, pur di inseguire le loro passioni senza scendere a patti e compromessi, lottano ogni giorno dando così a chi desidera un mondo migliore, la possibilità di credere che questo desiderio un giorno si realizzerà.
 
Simona Settepanella
Stampa    Segnala la news

Condividi su:




Focus on Roseto.com
Roseto.com - Il basket e la cultura dei campanili senza frontiere. - Registrazione al Tribunale di Teramo N. 540 Reg. Stampa del 19.08.2005.
Direttore responsabile: Luca Maggitti   Editore: Luca Maggitti   Partita IVA 01006370678
© 2004-2024 Roseto.com | Privacy | Disclaimer Powered by PlaySoft